Pittore francese. Frequentò a lungo lo studio di Thomas Couture,
riportando soltanto una decisa avversione per l'accademismo. Nel 1856
aprì un proprio
atelier e iniziò a formarsi uno stile
personale il cui primo esempio è costituito da
Il bevitore
d'assenzio (1858). Si orientò poi verso l'arte di G. Coubert e lo
studio degli antichi maestri veneziani e spagnoli. Il periodo spagnolo di
M. cominciò assai prima del suo viaggio in Spagna (1865) e
produsse tra l'altro
Il chitarrista spagnolo (1861), il
Bambino delle
ciliege (1859),
Lola di Valenza (1863), la
Fucilazione di
Massimiliano (1867),
Olimpia (1865). Il clamore intorno all'opera
rinnovatrice di
M. cominciò nel 1863 quando
Le déjeuner
sur l'herbe, rifiutata al Salon, fu esposta al Salon de Refusés: il
quadro suscitò enorme scandalo sia per il soggetto moderno, sia per la
rivoluzionaria tecnica pittorica, caratterizzata dalla mancanza di trapassi
chiaroscurali che creava l'appiattimento dei volumi. Nel 1868 conobbe Berthe
Morisot, che fece posare per
Il balcone e che divenne la sua modella
preferita. La donna lo spinse ad accostarsi agli impressionisti, il cui influsso
è evidente nella rinnovata ricerca di una pittura chiara e nei soggetti:
si distaccò dai prediletti esempi storici e si volse a temi dal vero:
marine, paesaggi, scene di strada dipinti in modi più liberi (
Coppia
in barca a vela, 1874;
Argenteuille, 1874;
Il bucato, 1874;
Il bar delle Folies-Bergère, 1882). I pittori impressionisti
più vivi di Parigi che avevano come punto di incontro il Café
Guerbois fecero di
M. il loro caposcuola; nelle loro discussioni si
definirono i principi e le linee direttive del movimento che poi nel 1874, prese
il nome di Impressionismo. Numerosissime furono le opere di
M.,
conservate in tutti i grandi musei d'Europa e d'America: paesaggi, nature morte,
composizioni, ritratti (
Émile Zola, 1867,
Berthe Morisot,
1872;
Stéphane Mallarmé, 1876) rivelano l'immediatezza
d'ispirazione e d'esecuzione, l'originalità di visione, l'altissima
qualità coloristica e luminosa che costituiscono le caratteristiche della
sua arte (Parigi 1832-1883).
Edouard Manet: “Alla ferrovia” (Washington, National Gallery of Art)